Il Castello
Il castello rappresenta un tipico esempio di architettura piemontese del tardo Medioevo, con la pianta trapezioidale. Pur essendo omogeneo era diviso in due parti: l'ala signorile predominante e con una corte non accessibile dalle altre destinate ai magazzini, scuderie e le ale degli altri alloggi.
Notevole il salone con volte a crociera, con eleganti chiavi in arenaria dalle figure simboliche.
Delle due torri originarie rimane quella a sud, alta 22 metri e costituita da tre locali sovrapposti e sormontata da sette merli 'ghibellini' a coda di rondine. La prima di queste stanze è adattata a cappella privata; la seconda ha forma esagonale con volta a spicchi.

All'ultimo piano è la stanza detta 'la prigione'. La tradizione vuole che in questo torrione sia nato Emanuele Tesauro, insigne letterato e storico sabaudo. Venne fatto restaurare ed ampliare nel 1703 dal marchese Ercole Tommaso. Venduto dalla famiglia Roero alla fine dell'800, ebbe diversi proprietari fino all'attuale proprietà, che, avutolo in uno stato di totale abbandono, lo ha restaurato e riaperto.